Specifiche della serie
I Giocattoli della Nostra Infanzia è una serie documentario originale Netflix che si sviluppa attualmente in tre stagioni (la terza stagione è in uscita il 15 novembre 2019) da quattro episodi l’una della durata di tre quarti d’ora ciascuno.
La prima stagione risale al 2017 ed è stata rinnovata per una seconda stagione nel 2018 e per una terza per la fine del 2019; ulteriori stagioni sono ancora da concordare.
Di cosa parla
Il titolo della serie rende il tutto abbastanza intuitivo: è una serie documentario che parla dei giochi (ma anche dei cartoni, film e più in generale dei franchise cui sono collegati) che ci hanno accompagnato durante la nostra infanzia.
Ogni puntata viene dedicata a un gioco in particolare e si racconta la sua storia dal momento in cui viene ideato fino ai giorni nostri; vengono menzionate tutte le idee iniziali, le alternative, come il progetto viene rifiutato da alcune case produttrici di giocattoli e di come invece altre li accettino scommettendo su un prodotto all’epoca innovativo.
Nello specifico in questa serie vengono narrate le storie dei giochi (e franchise) più famosi fra cui: Star Wars, Barbie, He-Man, G.I. Joe, Star Trek, Transformers, LEGO, Hello Kitty e prossimamente Power Rangers, Wrestling, My Little Pony e Teenage Mutant Ninja Turtles.
Opinione finale
Questa serie Netflix è sicuramente una buona serie ma non risulta essere qualcosa di innovato; negli anni si sono susseguiti di fatto programmi simili riguardo a giochi, cibo, oggetti, ecc ecc… .
Il format quindi non è nulla di nuovo ma il risultato è comunque piacevole perché riporta lo spettatore indietro negli anni alla propria infanzia e gli permette di rivivere le sensazioni di quando effettivamente utilizzava quei giochi.
Oltre questa critica però la serie ha anche aspetti positivi: uno di questi è sicuramente il limitato numero di puntate per stagione, rendendo la serie molto veloce da vedere e adatta a quei momenti in cui vuoi vedere qualcosa di poco impegnativo che non presenti una trama complicata, il fatto poi che la serie sia una serie antologica (cioè che ogni argomento nasce e si esaurisce nella stessa puntata e che ogni episodio sia slegato dagli altri) permette allo spettatore di vedere le puntate in momenti diversi e potenzialmente anche distanti nel tempo senza perdere il filo della trama.
Pubblico a cui si rivolge
Questa serie è adatta a tutti, dai più grandi ai più piccoli, dati i suoi contenuti e la maniera semplice in cui vengono presentati ed esposti i fatti.
Dato però il fatto che le storie riguardano giochi appartenuti all’infanzia di alcuni ma non di tutti è intuitivo che la serie si rivolge principalmente a tutte quelle persone che sono cresciute negli anni ottanta, novanta e in parte agli anni duemila.
Infatti più le stagioni vanno avanti più i giochi trattati sono recenti, questo per richiamare un pubblico maggiore e generare interesse nelle nuove generazioni per i giochi e i film che andavano in onda una volta.
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