Come accennavo nel post precedente, sotto l’albero di Natale 2014 quest’anno si scarta un regalo tutto Made in Italy, che trova ispirazione da collaudate produzioni americane ma, che solo per la prima volta nel nostro Paese, coraggiosamente, viene offerto al pubblico amante di storie di supereroi: “Il ragazzo invisibile”. Il maestro della regia che ha osato tanto è il premio Oscar Gabriele Salvadores; il suo personaggio, invece, un ragazzo di quattordici anni come tanti, anzi se vogliamo, un po’ sotto la media visto che, inizialmente, non va bene a scuola, non eccelle negli sport, è vittima di bulli ed impacciato in tutte le cose che fa. Questa sua condizione non lo aiuta sicuramente a mettersi in buona luce con Stella, la compagna di classe per cui è infatuato. Ma quando tutto sembra crollargli addosso e senza via di uscita, ecco che scopre di avere un grande potere: l’invisibilità! Togliendo tutti i vestiti, Michele può fare tutto ciò che ognuno di noi ha sempre sognato: ascoltare conversazioni, osservare comportamenti di persone vicine, “spiare” i compagni e vendicarsi di tutti i torti subiti.
A differenza dei grandi supereroi Hollywoodiani, l’italiano Michele è vulnerabile nell’animo e nel corpo (visto i raffreddori cronici a cui è sottoposto per il fatto di girare spesso nudo!) e anche quando si troverà ad affrontare situazioni più grandi di lui in veste di paladino del bene e della giustizia, non riuscirà ad interpretare il ruolo epico che siamo abituati a vedere nei personaggi Marvel, per esempio. Tuttavia, la storia ha un suo fascino, il sentimento la fa sempre da protagonista e “il ragazzo invisibile” può essere considerato una valida alternativa ai film, dai budget multimilionari e dalla CGI onnipresente, dei colossal americani.
Sono davvero curiosa di andare a vederlo… intanto vi propongo il trailer e poi vi aspetto per parlarne fra qualche giorno.
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